giovedì 22 gennaio 2015

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Apocalissi culturali: tavola n. 6

da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino

INTERSEZIONI:
Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare

“L’uomo alfabeta, che ha accettato una tecnologia analitica di frammentazione, non è certo vicino ai modelli cosmici come l’uomo tribale. Al cosmo preferisce la separazione e la divisione degli spazi in compartimenti. E’ sempre meno disposto a considerare il proprio corpo un modello dell’universo o a vedere nella propria casa – o in qualunque altro medium di comunicazione – un’estensione rituale del suo corpo. Una volta adottata la dinamica visiva dell’alfabeto fonetico, gli uomini incominciano a perdere l’ossessione dell’uomo tribale  per l’ordine cosmico e il rituale sempre presente negli organi fisici come nelle loro estensioni sociali. Ma l’indifferenza per il cosmico favorisce un’intensa concentrazione su piccoli segmenti e su compiti specialistici che è la forza ineguagliata dell’uomo occidentale. Lo specialista infatti è colui che non fa mai piccoli sbagli mentre avanza verso un grande errore.”

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