9 maggio 1965 muore Ernesto De Martino. Nella ricorrenza
dell’anniversario apriamo questo spazio virtuale in prestito, superfice
d’occasione, per pubblicare il nostro lavoro in progressione che si
concretizzerà in una mostra alla libreria Isola di Milano dal 28 maggio al 28 giugno 2015.
Ernesto De Martino è stato una delle figure intellettuali
più importanti del Novecento italiano e sicuramente tra quelle a livello
mondiale a cui il nuovo secolo non potrà rinunciare; un’eredità indispensabile
per far fronte al senso di crisi che questa nuova era sta dispiegando nella sua
massima potenza.
Come facitori d’immagini, definizione instabile e precaria
ma preferibile a quella straabusata e ormai decotta di artisti, da sempre e
sempre più siamo interessati a un lavoro nel campo visivo che coinvolga, si
intrufoli, coabiti con quello della parola.
In quest’ultimo tentativo, di cui ci avviamo a render conto man mano nel suo farsi,
vogliamo affiancare le nostre immagini ai temi dell’ultimo De Martino, quelli
dell’opera laboratorio, non finita, sulla FINE DEL MONDO.
Da questo lavoro in parallelo tra l’operare figurativo e
alcune estrapolazioni di questo “Contributo all’analisi delle apocalissi
culturali” come recita il sottotitolo dell’opera, vorremmo che scaturissero alcune
riflessioni, spunti, idee sulle nostre piccole e grandi apocalissi quotidiane.
Queste apocalissi sempre più frequenti e sempre più irrisolte, capaci di creare
un vero e proprio senso di fine del mondo privo di qualunque capacità di
innesco per un nuovo cominciamento, senso che sta caratterizzando sempre più
questo tempo “senza futuro” in cui ci sentiamo sempre più costretti a una
precaria sopravvivenza.
“Noi non camminiamo mai soli” non è un invito alla speranza,
a una facile scappatoia che aneli all’aggregazione in vista di una nuova utopia
da ricostruire, che di utopie ce ne sono state già troppe, ma è una semplice
constatazione e accettazione della nostra essenza plurivoca. Di fatto un’anti
essenza che delinea una natura umana mai data una volta per tutte ma aperta
alle molteplici possibilità che la vita le offre. Unica garanzia di libertà e
di futuro.
Marisa Bello – Giuliano Spagnul
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