domenica 22 febbraio 2015

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Apocalissi culturali: tavola n.14
da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino
INTERSEZIONI:

Thomas Browne, Religio medici
“L’arte è il perfezionamento della natura: se il mondo fosse ora come lo era al sesto giorno, ci sarebbe ancora un caos: la natura ha fatto un mondo e l’arte ne ha fatto un altro. In breve, le cose sono tutte artificiali, poiché la natura è l’arte di Dio.”

Gunther Anders, Amare ieri

“-Ma la morale è qualcosa di assolutamente artificiale!- ha esclamato una delle studentesse prodotte in serie. –Certo. Ma perché è un rimprovero? La morale vuole essere artificiale; e deve essere artificiale; artificiale come la sua automobile, che non ha raccolto certo dall’albero, o della sua macchina da scrivere, o della sua teoria. L’artificialità non è lo scandalo, ma il punto d’onore della morale. Poiché noi uomini non siamo creati in modo compiuto: certo, siamo generati come esseri sociali, ma senza che per noi sia prevista una determinata forma sociale, dobbiamo costruire autonomamente la forma e le sue regole; il che significa ‘artificialmente’. Forse, se noi uomini abbiamo una ‘natura’, questa artificialità fa addirittura parte della nostra ‘natura’.

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