Apocalissi culturali: tavola n.14 |
da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino |
INTERSEZIONI:
Thomas
Browne, Religio medici
“L’arte è il perfezionamento della natura: se il mondo
fosse ora come lo era al sesto giorno, ci sarebbe ancora un caos: la natura ha
fatto un mondo e l’arte ne ha fatto un altro. In breve, le cose sono tutte artificiali,
poiché la natura è l’arte di Dio.”
Gunther
Anders, Amare ieri
“-Ma la morale è qualcosa di assolutamente artificiale!-
ha esclamato una delle studentesse prodotte in serie. –Certo. Ma perché è un
rimprovero? La morale vuole essere artificiale; e deve essere artificiale;
artificiale come la sua automobile, che non ha raccolto certo dall’albero, o
della sua macchina da scrivere, o della sua teoria. L’artificialità non è lo scandalo, ma il punto d’onore della morale. Poiché
noi uomini non siamo creati in modo compiuto: certo, siamo generati come esseri
sociali, ma senza che per noi sia prevista una determinata forma sociale,
dobbiamo costruire autonomamente la forma e le sue regole; il che significa
‘artificialmente’. Forse, se noi uomini
abbiamo una ‘natura’, questa artificialità fa addirittura parte della nostra
‘natura’.
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