mercoledì 11 marzo 2015

19

Apocalissi culturali: tavola n. 19


da "La fine del mondo" di Ernesto De Martino


INTERSEZIONI:
Maria Zambrano. Il sogno creatore

“Sognare è già svegliarsi. E per questo esiste un sognare che sveglia la realtà ancora addormentata ai confini della veglia: in quel territorio dove la coscienza non si avventura; lo spazio extracosciente, alla cui frontiera l’attenzione accorre senza farsi notare, con esasperata cautela; frontiere di sicurezza che l’”io” sancisce dall’alto della propria sovranità. Giacché il modo dell’uomo di vivere, il suo essere nella vita – questo che conosciamo e che ci si impone – sembra riprodurre la situazione, le leggi e le consuetudini di una roccaforte cinta d’assedio: al centro, un sovrano tanto implacabile quanto vulnerabile, secondo tale parallelismo. Emissari subordinati e il più delle volte clandestini trasmettono ordini in direzione delle mura poste a difesa di ciò che si chiama la persona, l’”essere”, inteso come presa di possesso della realtà, innanzitutto di uno spazio e di un tempo. E da questa muraglia che cinge uno spazio e un tempo  resi omogenei, l’attenzione, la più costante dei subordinati, guarda l’orizzonte, trasformandolo in frontiera.”

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